Da diversi anni la ketamina è finita al centro di diverse ricerche che la vorrebbero veder utilizzata nel trattamento della depressione; secondo quanto è emerso, la sua particolarità è quella di riuscire a cambiare il modo di controllo della malattia arrivando addirittura a rivoluzionare il campo della psichiatria, così come spiegato dagli esperti.
Fino a poco tempo fa il mercato dei farmaci usati per combattere la depressione è stato dominato dal Prozac, il più prescritto in assoluto, tanto che alla fine degli anni Novanta arrivò a un volume di vendita pari a 3 miliardi di dollari. Negli ultimi anni grazie alla ricerca è emerso che la questione è molto complessa e possono essere trovate soluzione migliori rispetto a quella del Prozac, almeno per trattare quei casi più gravi.
Già dallo scorso agosto la multinazionale statunitense Johnson & Johnson avviò una serie di test clinici in merito a un farmaco basato sulla esketamina, che è un derivato della ketamina (formata da due molecole speculari). Quest’ultima infatti ha un effetto antidepressivo molto rapido pur non sapendo ancora in modo chiaro quali siano i meccanismi che la rendano così efficace. Nel giro di poche ore quindi inizia il suo effetto e riesce a durare fino a diverse settimane dopo la somministrazione; non a caso in America viene usato per trattare gravi stati depressivi che comprendono anche le pulsioni suicide. Purtroppo però l’industria farmaceutica non ha dimostrato grande interesse nel condurre ricerche e test clinici sullo sviluppo di questo tipo di trattamenti, ma nonostante questo alcune aziende hanno voluto investire sulla ketamina, nella speranza di poter ottenere delle soluzioni utili per migliorare le condizioni dei pazienti.
Va detto che l’esketamina (costituita da una sola molecola), pur non essendo protetta da brevetto, è capace di garantire anche qualche opportunità commerciale in più. E’ vero che o risultati che riesce a garantire sono gli stessi, ma parallelamente hanno meno effetti collaterali, tra i quali allucinazioni, stanchezza e dissociazione.
Johnson & Johnson al momento sta lavorando per garantire una somministrazione dell’esketmmina come spray nasale, in modo da facilitarne l’uso evitando le iniezioni. Per ora i testi effettuati sono risultati molto promettenti, tanto da spingere l’azienda a seguire il proprio percorso senza particolari timori. Ciò che resta da scoprire è l’effetto finale del farmaco e i relativi effetti collaterali: nonostante ciò è sicuro che gli studi realizzati fino ad ora hanno permesso di riscontrare progressi importanti nella ricerca contro la depressione.