Essere vittima di un errore medico, purtroppo, è un caso sempre più comune. Il fenomeno viene spiegato correlandolo a diverse cause. Prime tra tutte: la carenza di personale nelle strutture ospedaliere, che impediscono al personale medico e infermieristico di dedicare ad ogni paziente la giusta dose di attenzione.
Cosa si intende per errore medico?
L’errore medico, che apporta un danno al paziente, è considerato a tutti gli effetti un caso di malasanità. Esistono poi diversi livelli di gravità di errore medico, che comportano conseguenze differenti e anche iter diversi per denunciarli ed ottenere un risarcimento. In generale, si può parlare di malasanità nei seguenti casi:
- danno grave: morte del paziente a causa di un errore in fase di triage di pronto soccorso o intervento chirurgico. Quando un paziente muore in una struttura ospedaliera, il medico che lo ha in cura è sempre indagabile con sospetto di imperizia. Naturalmente, non sempre una morte è imputabile ad un errore medico ma, quando si accerta che c’è stata imperizia, è doveroso denunciare ed è un diritto inappellabile ottenere il giusto risarcimento economico
- diagnosi sbagliate: se un medico non riesce ad individuare una malattia e, nonostante cure e tempo non si accorge dell’errore e crea un danno al paziente
- terapie sbagliate: somministrare farmaci errati, in dosi sbagliate, inutili o dannosi
- danno subito dal paziente per inadempienza medica o infermieristica: quando un medico rifiuta la visita a domicilio, quando in pronto soccorso non si dà la giusta precedenza a casi gravi, quando in fase di ricovero il paziente lamenta dei sintomi e viene ignorato, quando una terapia dà chiari segnali di inconcludenza e non si interviene
Cosa fare se si pensa di essere vittima di malasanità
La prima cosa da fare, se si è in un ospedale o struttura sanitaria e si pensa di essere vittime di malasanità è farlo presente, immediatamente, al responsabile del reparto. Se non si ottiene risposta positiva è bene contattare immediatamente il responsabile della struttura o il 112 e far presente la situazione che si sta vivendo. Questo atteggiamento è l’unica prevenzione e l’unico modo in cui è possibile evitare, o limitare i danni, di un errore medico imminente, che potrebbe causare grosse conseguenze. Naturalmente, però, non tutti i casi di malasanità sono palesi e immediati. In alcune situazioni, ci si accorge di aver subito un trattamento sbagliato solo dopo mesi di cure, dopo aver consultato uno specialista o dopo aver subito le conseguenze dell’errore medico più o meno inconsapevolmente per molto tempo. Qualche esempio pratico:
- una patologia curata per mesi dal medico di base, o da uno specialista di un ospedale, che non trova sollievo. Si chiede un consulto a pagamento e il nuovo medico scopre che diagnosi e terapie sono errate
- un arto ingessato che, concluso in periodo di immobilizzazione, risulta danneggiato a causa dell’ingessatura fatta male
- un intervento chirurgico che, a controllo successivo, risulta imperfetto, parzialmente o totalmente sbagliato
Come chiedere un risarcimento
In tutti i casi in cui ci si rende conto, in differita, di essere stati vittima di un errore e di un danno da malasanità, il consiglio è quello di rivolgersi ad agenzie che si occupano di seguire i cittadini nei percorsi legali. La malasanità, infatti, è un discorso molto ampio e delicato e la medicina ha infinite sfaccettature. Dimostrare, effettivamente ed efficacemente, un errore medico dopo molto tempo può essere complicato e serve necessariamente l’aiuto di un team competente e scaltro in materia. Queste agenzie sono, generalmente, composte da avvocati e medici legali, in grado di analizzare la situazione, decidere se si tratti effettivamente di errore e, in caso di risposta positiva, gestire la causa nel migliore dei modi.
![Risarcimento Malasanità](https://www.uvef.it/wp-content/uploads/2018/02/Risarcimento-Malasanità.jpg)
Gli step sono i seguenti:
- si consegna tutta la documentazione al medico legale dell’agenzia. Analisi del sangue, lastre, reperti, relazioni redatte dal medico che ha compiuto l’errore e si racconta nei dettagli tutta la propria storia personale
- se il medico legale accerta l’errore, l‘avvocato si occuperà di sporgere denuncia o querela, a seconda del caso
- ci sarà poi una causa civile, durante la quale i fatti e la documentazione sarà sottoposta all’attenzione del giudice di pace, in caso di conseguenze lievi, o di quello ordinario, se la situazione è più complicata
- se il giudice stabilità l’errore medico il paziente ha diritto a un rimborso, calcolato generalmente utilizzando le tabelle per la percentuale di invalidità
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